Prima di concludere questo percorso del 1° livello del Circolo Antropologico, ci resta da fare solo un accenno a una questione: la tenuta dell’Io.
Abbiamo ripetuto più volte che lo stato di normalità e quello di patologia psichiatrica grave si pongono su una linea continua.
Se questo è vero, non meno vera è la necessità di stabilire dei criteri grazie ai quali poter dire che una persona si trova in uno stato di sanità mentale, piuttosto che non in uno di patologia.
Essere in uno stato di sanità non significa essere pienamente adulti e maturi: quello verso la pienezza dell’adultità è un cammino che siamo chiamati a percorrere lungo tutta l’esistenza.
Essere in uno stato di sanità significa semplicemente che il proprio Io è in una condizione tale da permetterci di affrontare in maniera adeguata le vicissitudini della vita e di superare in maniera positiva ostacoli e crisi che necessariamente si incontrano.

 

Ecco alcuni possibili elementi di maturità:
1) integrazione del tempo reale, cioè acquisizione di un corretto rapporto con il tempo. Questo significa abbandono delle fantasticherie adolescenziali, dell’utopismo astratto e sterile, non per aderire acriticamente al presente, ma per entrarvi dentro in maniera critica e propositiva. Segnale di maturità è la capacità di accettare il limite che il reale pone.

 

2) capacità di vivere rapporti autentici e continuativi con il mondo esterno. Ciò significa abbandono della posizione narcisista e capacità di aprirsi a relazioni vere, sia a livello personale sia a livello sociale. L’alterità altrui non è più vista come una minaccia, ma come una possibilità di arricchimento.

 

3) capacità di assunzione delle proprie responsabilità sia verso gli altri sia verso le situazioni. Questo implica la capacità di valutare se stessi, gli altri e l’ambito sociale in maniera oggettiva

4) abbandono dell’accentramento dell’io e riconoscimento del primato degli altri. Il progetto di autorealizzazione personale va sempre inserito in un complesso relazionale più ampio, comunitario e sociale

Sintetizzando, matura è la persona che sa stare dentro la realtà, cogliendone le potenzialità positive e riconoscendone, al contempo, gli aspetti negativi. Questo implica la scelta consapevole di un cammino di autoformazione per l’intero corso dell’esistenza, che consiste nell’abbandono progressivo delle posizioni adolescenziali e nel perseguimento di un traguardo che è sempre aperto.
Là dove la persona blocca il suo cammino di crescita e di autoformazione, quasi di necessità si vota allo scivolamento verso la patologia, perchè l’Io debole, adolescente, non è in grado di far fronte alle asperità della vita, quindi regredisce verso forme sempre più infantili, i bisogni non adeguatamente soddisfatti fanno mettere in gioco difese immature o narcisiste...  e la porta della nevrosi si spalanca.

Un ultima annotazione: nessuno può crescere da solo! Si cresce di necessità in un contesto sociale, ove le relazioni significative rivestono un ruolo indispensabile, ma la presenza di un accompagnatore è un aiuto di innegabile preziosità, almeno nei passaggi cruciali del vivere.