Tanti ormai -si spera!- sono a conoscenza che ogni 27 gennaio vengono commemorate le vittime della Shoà. Memoria doverosa, che ci interroga a livello intellettuale, umano, ma pure religioso. 

 

Per noi cristiani si dovrebbe dire “a livello mistico” 

 

Quanti sono invece quelli che sanno che ogni 7 novembre, a partire dall’anno 2003, si fa memoria degli oltre 200 MILIONI di vittime del totalitarismo di matrice sovietica? 

 

Non vogliamo, noi, fare politica. 

Vogliamo essere semplicemente cristiani che seguono Dio dentro le pieghe della storia. 

Così infatti Jahweh si è rivelato a Israele: il Dio personale che si rivolgeva a interlocutori precisi, dentro una storia concreta. Così ha definitivamente confermato con l’incarnazione del Suo Figlio Unico, Gesù. 

 

La nostra storia, segnata dalla presenza di Dio, ha conosciuto atrocità come i lager nazisti e i GULag sovietici.

 

In questi luoghi di orrore Gesù Cristo è stato testimoniato.

 

Di questi martiri noi vogliamo parlare.

 

Questi santuari di sangue noi vogliamo raggiungere, in silenzioso pellegrinaggio.

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