E' caratteristica del nostro Dio quella di entrare nella nostra storia umana, di farsi interlocutore personale di ogni uomo, di crearsi un popolo che scelga liberamente di camminare alla Sua presenza.

Così è stato con Adamo nell’Eden, così con Abramo, così con Mosè, così con i dodici Apostoli e così anche con tutte quelle persone a cui Egli sceglie di affidare un carisma specifico, perché testimonino nel mondo un aspetto particolare della Sua Bellezza e del Suo Amore.

Non diversamente è stato per Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione.

Il presente studio si propone di guardare a lei da una specifica angolatura, quella psicologica, per scoprire come Dio, creando ogni essere umano, lo arricchisce già di tutti i doni naturali necessari perché porti a compimento la missione che Egli gli affida. Vocazione e missione, perciò, altro non risultano essere che il pieno compimento e la completa realizzazione del nostro vero essere.

Si va sempre più diffondendo nella letteratura religiosa postconciliare la presenza di studi d’indagine psicologica circa l'esperienza religiosa, le dinamiche interiori che spingono alla trascendenza, nonché le motivazioni di scelte particolari quali la consacrazione.

Anche gli stessi fondatori degli Ordini religiosi e molti Santi/e non vanno esenti da tale tipo di approccio.

I frutti sono molteplici.

Accanto ad alcuni certamente discutibili, molti di essi portano un contributo positivo quanto alla conoscenza autentica della persona; non di rado si giunge alla conclusione della lettura di tali analisi provando un senso di meraviglia e di gratitudine grande per quanto Dio ha operato in essa, per quanto la Grazia ha portato a perfezione della natura, per quanto gli inevitabili limiti non sono stati di ostacolo al compiersi dell'opera di Dio.

Contemporaneamente ci si trova in cuore un amore più grande anche   per   lo   stesso   Santo/a,   perché lo si coglie nella   sua umanità, nella sua verità. Lo si sente più vicino, perché se ne percepiscono le lotte, le fatiche, le gioie. Diventa davvero "uno come noi". Ciò permette un processo identificatorio, il cui frutto è quello di portarci ad aprirci con paura sempre minore alla Grazia trasformante, a percorrere con più serenità la sequela che ha come meta la piena realizzazione di noi in Lui.

L’umanità del Santo/a ci aiuta a scoprire come anche per noi è vero che il sì totale e radicale a Gesù coincide con il compimento della pienezza della nostra umanità fisica, psichica e spirituale, ma anche come tutto ciò è raggiungibile solo con un cammino autentico, che ci faccia scendere nella profondità di noi, per scovare fantasmi e paure che bloccano la nostra ascesa.

I Santi/e sono spesso i testimoni di tutto ciò, mostrando con chiarezza come lo Spirito Santo illumina e guarisce dentro le dinamiche della preghiera personale e della vita fraterna.

 

 

ANALISI GRAFOLOGICA DELLA SCRITTURA 

DI MADRE MARIA MADDALENA DELL'INCARNAZIONE

 

 Per cogliere quelle che sono le dinamiche psicologiche fondamentali di Madre M. Maddalena facciamo uso di quello strumento di indagine che è la grafologia. Il riferimento  metodologico è alla scuola di Padre Girolamo Moretti, il frate francescano nato a Recanati nel 1879 e morto ad Ancona nel 1963.

L'analisi viene condotta sul testo originario delle "Aspirazioni" vergate con pennino e inchiostro nero.

 

 

Schema dell'analisi

 1) DIMENSIONE SFERICA

curva 9/10

angoli A 6/10

angoli B 9/10

 2) PRESSIONE

intozzata I 8/10

intozzata II 9/10

 3) CALIBRO

piccolo-minuta 6/10

4) LARGHEZZE

largo di lettere 5/10

largo tra lettere 3,5/10

largo tra parole 3/10

 5) ARMONIA

disuguale metodicamete 9/10

 6) RITMO

fluida 8/10

lenta 8/10

slanciata 9/10

 7) ALLINEAMENTO BASE

a-d-m

 8) INCLINAZIONE

pendente 8/10

aste delle lettere: rette 8/10

                          sinistra 2/10

 9) DIREZIONE ASSIALE

sinuosa 9/10

10) LEGAMENTI

staccata 10/10

11) PROFILO DELLE LETTERE

chiara9/10

artritica 5/10

12) ESTETICA

vezzosa-grazia 5/10

13) RICCI

della spavalderia

14) CONSIDERAZIONI COMPLEMENTARI

foglio non rigato

no spezzo in fine riga

correzioni

firma non differente dal testo

no paraffe

no sottolineature

 

 

Commento

Prendiamo in considerazione tre aspetti della vita psichica di Madre Maria Maddalena, come se fossero tre finestre da cui guardare, ciascuna delle quali offre un panorama suggestivo e specifico.

 

Il primo tratto è l'INTELLIGENZA.

Con questo termine si intende il grado di rendimento che deriva dalla coordinazione delle proprietà che determinano l'attività psichica razionale: apprendimento, associazione, immaginazione, memoria, giudizio, espressione.

Madre Maria Maddalena presenta una elevata capacità di comprensione e di approfondimento dei concetti, come pure di distinzione di essi. Fornita di buone doti di penetrazione intellettiva, sa fare una diagnosi profonda e obiettiva di fatti e situazioni.

Notevole è anche il suo talento psicologico, cioè la capacità di studiare l'animo umano, di "entrare nell'altro", leggere e valutarne le finezze.

Bada all'essenza delle cose, non perdendo tempo a rifinire forme e modalità.

Sa cogliere bene i particolari, senza mai isolarli o assolutizzarli, ma sempre riferendoli all'essenziale.

Il suo pensiero è spigliato, continuo; non ama la prolissità e, sia nel parlare sia nello scrivere, è spontanea.

Sa accogliere con apertura mentale e duttilità tesi e proposte avanzate da altri.

La sua capacità di giudizio è basata su argomenti validi, anche se nei confronti degli altri preferisce sempre assumere un atteggiamento di benevolenza piuttosto che di rigorosa oggettività.

Scarsa è la sua propensione a contestare e contraddire.

Presenta anche una certa tendenza all'assimilazione.

Notevole è il gusto per l'arte, la fantasia l'originalità, l'inventiva, l'immaginazione, l'estro, la genialità.

 

 

Un secondo tratto è il CARATTERE, unito al TEMPERAMENTO. Con il primo termine si intende il modo abituale di reagire a situazioni etiche e sociali, mentre con il secondo l'insieme dei tratti emotivi della persona, in rapporto anche con fattori di ordine fisiologico. 

Come già parzialmente emerso dall'analisi dell'intelligenza, Madre Maria Maddalena presenta una notevole tendenza all'altruismo, alla bontà, alla effusione per il bene altrui.

E' disponibile a comprendere e a compatire, anche quando ciò risulta a suo danno (ad es. nei casi di osservazioni e richiami non del tutto giustificati).

Umanamente molto calda, passionale, ha una vita sentimentale e affettiva ricca e profonda.

Se da un lato sa amare con piena comprensione delle esigenze del prossimo, dall'altro lato la sua affettività si presenta languida, tendente all'abbandono e alla malinconia. Ha esigenze di considerazione affettiva, ha bisogno di effusioni.

Ricerca persone da amare non solo per la gioia di donare, ma anche per il piacere di essere corrisposta.

Emotiva, impressionabile, si commuove in maniera intensa e subitanea di fronte a illuminazioni interiori; il suo fervore religioso tende facilmente al misticismo e alla spiritualizzazione.

E' estroversa, spontanea, fino anche a essere istintiva nella manifestazione dei suoi sentimenti.

Tutto questo unitamente a una buona sicurezza di sé, a un certo qual senso di superiorità, a spirito di indipendenza, a tendenza al comando e alla tenacia, che, talvolta, si spinge fino alla testardaggine.

Queste caratteristiche le permettono di non aver paura del rischio e di essere risoluta nel prendere decisioni.

 

Il terzo tratto si presenta composto di tre aspetti.

1) la TENDENZA, cioè l'inclinazione naturale dell'animo a una   cosa particolare (aspetto affettivo)

2) l'ATTITUDINE, cioè l'adeguata potenza dell’intelletto, della volontà e del fisico a una certa cosa (aspetto intellettivo, volitivo, somatico)

3) l'ABILITA', cioè la capacità naturale e acquisita a una cosa determinata (aspetto affettivo-somatico-intellettivo- educativo) 

Queste tre componenti aiutano a capire per quali tipi particolari di studio, di professione, di attività pratica la persona ha talenti.

Madre Maria Maddalena, data la sua tipologia intellettiva e affettiva, si presenta particolarmente idonea a compiti che richiedono spirito di collaborazione e tendenza all'organizzazione.

Certamente non atta a compiti di precisione (studi scientifici, ricerca, ecc.), è però molto abile nell'impostare e nel realizzare le grandi linee di un progetto.

E' una persona più d'azione che di studio, aiutata in questo anche dalla sua comunicativa sciolta, dalla disponibilità 

all'incontro con gli altri, dalla prontezza a determinarsi.

Eccellente anche in tutte quelle attività che richiedono il talento naturale di scrutare l'animo altrui (sarebbe stata un'ottima psicologa!); certamente idonea all'insegnamento.

Molto scarsa è, invece, la sua capacità di fine organizzazione, di critica e discussione.

Elevato è il suo bisogno di autonomia e di libertà di spazio, confermato dal suo non eccessivo amore per l'ordine e il suo rifiuto per strutture rigide e gerarchizzate.

 

IL VOLTO STORICO DI MADRE MARIA MADDALENA DELL’INCARNAZIONE

 

Giunti a questo punto ci pare interessante indagare come le caratteristiche psicologiche principali emerse dalla analisi della scrittura di Madre Maria Maddalena hanno trovato forma storica in lei. Attingiamo alla "Breve Istoria" di G. Baldeschi e alla "Positio super virtutibus": entrambi gli scritti infatti contengono la testimonianza di persone che hanno conosciuto direttamente la Madre. 

 

Il primo tratto preso in considerazione nel precedente capitolo è l’INTELLIGENZA. Si è visto come Madre Maria Maddalena sia dotata di notevole talento psicologico, di capacità di entrare nell’animo altrui. Numerose sono le testi che confermano questa caratteristica, monache che hanno deposto nei processi di Acquapendente, di Roma, di Torino. Anche il Baldeschi ne parla.

Sr. M. Teresa del Sacro Cuore di Gesù conferma in modo più ampio e particolareggiato: "Tutte le monache nei loro dubbi o pene ricorrevano a lei per averne consigli, per conoscere anche il modo con cui regolarsi nelle cose di spirito. (...) Io poi nel mio particolare dipendeva dai di lei consigli, che era tranquilla pienamente su ciò, che mi diceva". ( P.T., proc. fol. 346 v.).

Dio potenzia ulteriormente questo dono naturale con la grazia straordinaria di leggere nei cuori.

Lo conferma il Card. Gaspare Bernardo Pianetti là dove afferma: "Riferimmi inoltre Suor Maria Isabella di aver sentito raccontare da Suor Maria Angelica dei dolori di Maria S.a Maestra, che alla suindicata occasione della dimora in quel Monastero di Suor Maria Maddalena sentivala molto parlare in conversazione, e nel suo interno, ne concepì poca stima, dicendo - come può esser santa chi tanto parla, e racconta così liberamente i suoi fatti?- All'istante si accorse di essere guardata con uno sguardo significante da Suor Maria Maddalena, quasi avesse conosciuto il suo pensiero, e ne rimase mortificata". ( P.A., Proc. fol. 46 v.).

Ne parla anche la già citata Sr. M Teresa del Sacro Cuore di Gesù: "Oltre a quanto ho deposto negli interrogatori; ho veduto, che la Serva di Dio talvolta in coro accorreva coll'acqua santa ad aspergere ora questa, or quell’altra delle religiose; e nella Comunità si credeva, che la Serva di Dio ciò facesse quando quelle erano o agitate di spirito o tentate, e che ciò ella conoscesse nel loro interno". ( P. T., Artt.179-180, proc fol. 456 v.).

Un’altra caratteristica dell'intelligenza di Madre Maria Maddalena è la sua apertura mentale e la capacità di accogliere tesi e proposte avanzate da altri.

Afferma la nipote Sr. M. Cherubina della Passione: "La Serva di Dio sebbene per se sola conoscesse quanto si dovea fare al bene della sua comunità, pure anche nelle cose di piccolo rilievo consultava sempre le discrete e le anziane".( P. T., Proc. fol. 147 v. ).

A conferma della preferenza della Madre ad assumere un atteggiamento di benevolenza piuttosto che di rigorosa oggettività - altra sua caratteristica emersa - è sempre la deposizione di Sr. M. Cherubina della Passione là dove dice: "Infatti quando le sue correligiose osservavano qualche difetto in alcuna monaca, e che avrebbero voluto, che fosse castigata, essa voleva sempre che si usasse dolcezza e prudenza, sebbene, quando era il caso correggesse anche con fortezza, però in modo sempre, che si conservasse nel Monastero la tranquillità, e la pace".( P. T., Proc. fol. 127 ).

Commovente testimonianza di come la natura psicologica può fare da trampolino di lancio all'eroismo evangelico è l'episodio narrato ancora da Sr. M. Cherubina della Passione: "Una Serva di Maria, che forse per ignoranza, o per esaltazione di mente la contrastava e le dava risposte di mal garbo, ella alla presenza di due altre correligiose le si inginocchiò davanti, e le domandò perdono, se per caso l'avesse offesa; ma la Serva di Maria standosene in piedi, e poco curandosi della Serva di Dio nel chiederle perdono, le voltò le spalle, ed alzatasi la detta Serva di Dio senza contristarsi, disse: "Bisogna pregare il Signore per lei". ( P. T., Proc. fol. 147 ).

Identico atteggiamento riserva Madre Maria Maddalena ai nemici. 

Dice Sr. Costante Geltrude del Cuore di Maria: "Suor Maria Maddalena distinguevasi sopra ogni altra, e specialmente nella dilezione ai nemici, ed in alcune volte, in cui noi la eccitavamo a risentirsi delle ingiurie, che le venivano arrecate, essa si meravigliava grandemente di noi, e ci diceva: - che vi pare, G. C. perdona tanto a noi e noi non possiamo per amor suo sopportare tali piccole cose?- Mostravasi perciò benevola e amorosa anche verso le religiose non ben disposte verso di Lei". ( P. A., Artt. 79-81 ).

Un'altra caratteristica è la tendenza a non contestare e contraddire.

Questo non significa, però, che Madre Maria Maddalena non abbia pensieri e opinioni proprie; è che anche questa naturale predisposizione psicologica si fa di nuovo trampolino di lancio per un più profondo rapporto con Gesù e per una carità più soprannaturale verso le Sorelle.

Si legge, infatti, nella deposizione di Sr. M. Cherubina della Passione: "Ed in una circostanza, in cui veniva contraddetta nei suoi desideri pel bene del Monastero, credendosi sola in camera, si rivolse ad un Crocifisso, che ivi teneva, e proruppe nelle seguenti parole: Ah! Signore mi sorpasseranno in amore, ma non in fiducia verso di voi'" (P. T., Proc. fol. 122).

Sr. M. Concetta di S. Teresa afferma: "Sul regolamento dell'Istituto e della Comunità lasciavasi Essa guidare, sebbene alcune volte non del tutto, come ho detto di sopra, ma ciò faceva, o per la carità verso le sue Religiose...o cose simili". (P. R., Proc. fol. 507 v.).

 

Il secondo tratto considerato nella analisi grafologica è il CARATTERE, unito al TEMPERAMENTO.

La caratteristica che certamente più colpisce chi incontra personalmente Madre Maria Maddalena è quella da essi definita "vivacità", corrispondente al termine "estroversa" usato nel capitolo precedente.

Innumerevoli sono le testi che ne parlano, sia nel Processo di Acquapendente, sia in quello di Roma, sia in quello di Torino. Voce esterna al Monastero è quella del Rev.do Pazzaglia che dice: "Le maniere dell'Abbadessa erano tutte piene di affabilità, e di buona grazia: sempre ilare e ridente mostravasi con le suddette, e con gli estranei senza alterigia ed ostentazione di superiorità". ( P. A., Ad 13, proc. fol. 216 v. ).

Questa dote naturale si trasforma in virtù quando permane nei momenti di dolore e di fatica. Così è per Madre Maria Maddalena, come depongono più testi.

Sr. Costante Geltrude del Cuore di Maria, ad esempio, dice: "Quantunque in ogni sua più grande tribolazone ed oppressione di spirito si sforzasse di comparire ilare, come se nulla avesse sofferto...". ( P. A. Artt.64 - 69 proc. fol. 88 ) .

Unitamente alla vivacità, molte testi notano la semplicità e la schiettezza. Dice ad esempio Sr. M. Arcangela della Volontà di Dio: "Ho rilevato certamente in Lei una grande semplicità quale è propria di chi non ha conosciuto malizia, semplicità peraltro unita ad una certa accortezza". ( P. R., Ad 35, proc. fol. 123 ).

Fa’ eco il Dott. Sciarra, medico della Comunità di Roma: "Era poi Ella semplicissima, come l'ho sperimentata e di un carattere schietto, cosicchè non rilevai né equivoci, né doppiezze, né falsità, né simulazioni". ( P. R., Proc. fol. 188 v.) 

Dalla analisi grafologica emerge anche una certa istintività.

E' sempre il Dott. Sciarra a dire: "Sebbene avesse sortito un carattere pletorico bilioso, nondimeno mi sono avveduto, che Essa l'avea saputo così frenare, che non sentii mai dalla sua bocca una parola aspra, e dura". ( P. R., Poc. fol. 109 ).

Questa tendenza naturale è di rinforzo all'altra, cioè a quella sicurezza di sé che la porta ad assumere un certo senso di superiorità e di tendenza al comando. 

Su questo tratto del carattere certamente si lavora, tanto che G. L. Castiglione (marito di Isabella Baldeschi) afferma: "Entravo spesso nel Monastero con mio zio Cardinale, e mi accorgevo e sentivo dire le Monache esser contente del Governo della Serva di Dio; badare assai all'osservanza della regola, trattar le Monache, l'Educande, e le altre persone con modi affabili, e caritatevoli senza ostentazione di superiorità, e senza modi imperiosi". ( P. A., Ad 13 ).

Un altro aggettivo attribuito da moltissime testi a Madre Maria Maddalena è quello di "caritatevole".

Si può dire il corrispettivo di quanto, nel capitolo precedente, è stato messo sotto la denominazione di "altruismo", "bontà" "effusione per il bene altrui".

Varie sono le deposizioni nel Processo di Acquapendente in cui viene testimoniata la sollecitudine della Madre nello sbrigare l'ufficio di infermiera, l'attenzione ai bisogni delle Sorelle e la carità verso i poveri.

Alcune tra molte:

"Per i poveri poi era portata in modo da non potersi ridire: quanti poveretti capitavano al Monastero di Roma, tutte avevano il pranzo e se le cose preparate non bastavano faceva cuocere delle altre: molti ne soccorreva particolarmente con forti elemosine". ( Isabella Baldeschi, P. A., Ad 16, proc. fol. 140 ).

"A momento ricordo che la Serva di Dio era caritativa verso il prossimo. Ammetteva in Comunità qualche giovane benché non avesse tutta la dote. (...) Faceva dare gli avanzi di tavola ai poveri ed in generale era di buon cuore". ( Sr. M. Giovanna dello Spirito Santo, P. N., Ad 14,  proc. fol. 138 ).

Sr. M. Teresa del Cuore di Gesù dice poi che la carità di Madre Maria Maddalena è spesso frutto di personale rinuncia: "Dimostrava poi anche  l'amore che aveva verso il prossimo colle opere di misericordia, che esercitava. Infatti quando era richiesta di qualche elemosina, per quanto lo permetteva il suo stato non la negava mai, come io stessa posso asserirlo passando le cose per le mie mani per la mia qualità di Portinaia, o rotara, che esercitava; e più volte si privava essa stessa del cibo per sovvenire i poveri". ( P.T., Proc. fol. 342 v. )

Oltreché come infermiera, le testi di Acquapendente dipingono Madre Maria Maddalena come sacrestana amante del proprio ufficio.

Dice, ad esempio, Sr. M. Lilia del Costato di Gesù: "Era pure diligentissima e attenta nell'adempiere l'Ufficio di Sagrestana". ( P. A., Ad 13 ).

Anche altrove viene messo in luce come Madre Maria Maddalena ami questo ufficio perché le permette di stare a contatto più diretto con Gesù Eucaristia. Questo fatto evidenzia come la Madre sia mossa dall'amore, abbia il cuore come suo motore principale. 

Anche rispetto a questo limite della sua personalità Madre Maria Maddalena dà prova di autoeducazione, riuscendo a trovare un giusto equilibrio tra attenzione all'altro e castità  (intesa non solo sotto il profilo fisico, ma anche e soprattutto psichico, cioè come un abbandono progressivo della posizione narcisistica per una oblazione in e con Gesù ).

Isabella Baldeschi fa una deposizione interessante al riguardo. Dice: "Amava svisceratamente la Religiosa Suor M. Geltrude, la quale morì assai giovane. La Serva di Dio raccontommi che aveva fatto molte orazioni per essere conservata in vita, ma Iddio avevale fatto conoscere di volerla onninamente a sé. Disse pure, che aveva dato l'ubbidienza a Sr. Maria Geltrude  portarle la nuova della sua salvazione, e difatti dopo morte le apparve, e si fece volare in Paradiso. Questa giovane di poi l'avvertiva di qualunque evento fosse stato per accaderle". ( P. A., Artt. 94- 96, proc. fol. 173; Artt. 97 - 101 ).

Mi pare che questo possa ben illuminarci circa l'equilibrio affettivo raggiunto da Madre Maria Maddalena.

Essa non si limita a una autoeducazione, ma pone questa sua ricchezza affettiva al servizio di Dio e del Suo Regno; molte sono le deposizioni in cui si sostiene, infatti, che sotto il governo di Madre Maria Maddalena la Comunità è concorde, che ella stessa raccomanda la pace e l'amore reciproco, che edifica nell'unità chiamando le Sorelle a pregare insieme per i bisogni propri e per quanti si raccomandano a loro.

Questa autoeducazione è ciò che permette a Madre Maria Maddalena di uscire da se stessa per abbracciare con ardore la Volontà di Dio.

Narra il Baldeschi: "(...) Padre, ma perché non facciamo la volontà di Dio? Ed in che li disse il Confessore? di fare, essa rispose, la santa fondazione dell'Adorazione Perpetua del Divin Sagramento dell'Altare. Ma voi, gli soggiunse il Confessore volete fare tale fondazione? Non voglio farla io, rispose, ma bensì il Signore la vuole, ed egli ci ajuterà a poterla fare, com' Ei vuole". ( pag. 52 ).

Di aiuto è la sua naturale tenacia, che si trasforma in fortezza e di cui ne abbiamo prova guardando a come vive il travaglio per la fondazione dell'Opera della Adorazione Perpetua.

Una per tutte la testimonianza di Sr. M. Teresa del Sacro Cuore di Gesù: "La Serva di Dio dimostrò la virtù della fortezza in modo particolare dopo essersi portata in Roma per ivi fondare il nostro Istituto. (...) La Serva di Dio prese ogni cosa con somma pazienza, ed appoggiata sempre alla provvidenza del suo Dio, senza nulla temere, se ne stava tranquilla". ( P. T., Proc. fol. 354 v.; Proc. fol.356 ).

 

Passiamo ora passare al terzo tratto della personalità di Madre Maria Maddalena, cioè la TENDENZA - ATTITUDINE - ABILITA'.

Molte testi confermano non essere persona particolarmente atta allo studio. 

Dice infatti Sr. M. Lilia del Costato di Gesù: "Quando io ero Novizia spesso veniva col Breviario e Martirologio, secondo gli toccava, per farsi istruire ed alcune volte anche nel leggere in coro commetteva degli errori nonostante tale diligenza". ( P. A., Ad 13 ).

Nello stesso tempo è confermata la capacità di impostare le grandi linee di un progetto, come ben testimonia la stesura stessa delle prime Costituzioni delle Adoratrici Perpetue mentre Madre Maria Maddalena è ancora in Ischia.

E' sempre Sr. M. Lilia del Costato di Gesù a confermare la presenza di doti organizzative. Dice: "Appena incominciata l'amministrazione la Serva di Dio mostrò tanta abilità e talento a rimanere tutte ammirate e consolate". ( P. A., Ad 13 ).

 

Nonostante la sua praticamente assoluta mancanza di formazione culturale, si sa che Madre Maria Maddalena intrattiene un fitto carteggio con eminenti personalità del mondo ecclesiastico e politico: dal Papa Pio VII, a numerosi Cardinali, al Negret, al Re di Sardegna, solo per citarne alcuni. Ciò è comprensibile proprio alla luce di quanto fin qui esposto: le doti naturali di Madre Maria Maddalena - quali la vivacità, la schiettezza, la cordialità - sono canali che fanno passare non la sapienza umana, ma quella divina, tramite i doni soprannaturali della profezia e della lettura dei cuori di cui lo Spirito Santo arricchisce la Madre.

 

CONCLUSIONE

 

Siamo così giunti al termine di questa breve analisi sui principali tratti del “volto umano” di Madre M. Maddalena dell’Incarnazione. 

Facciamo nostre le parole della grafologa Isabella Zucchi, parole tratte da un suo studio sulla scrittura di Santa Veronica Giuliani (vedi pag. 9): “Ogni individuo con la sua originalità è portatore del progetto che gli è stato affidato, sede di risorse e di malattia, che rimanda oltre l'individuo stesso, verso l'ineffabile. Il progetto si annuncia mediante dei segni alla coscienza dell'individuo e si rivela attraverso il rapporto con il Tu.

Occorre darsi da fare in prima persona, rimboccarsi le maniche (come si usa dire), per capire chi siamo, come funzioniamo, come possiamo rivelare il meglio di noi stessi progressivamente durante la nostra vita e come possiamo imparare a gestire e dominare le tendenze che sono contro questo processo di rivelazione e di crescita individuale”.