O MARIA! IN VERITA DIO TI HA SCELTA,

TI HA PURIFICATA E TI HA PRESCELTA SU TUTTE LE DONNE DEL CREATO

(Sura 3,24)

 

O Maria! In verità Dio ti ha scelta, ti ha purificatae ti ha prescelta su tutte le donne del creato” (Sura 3,24). Questo versetto della Sura 3, può, in un certo senso, essere visto , come il corrispettivo coranico della nostra “Ave Maria”.

 

 

Chi è Maria per i musulmani? Quale ruolo ricopre, nell’Islam la madre di Gesù? 

Maria è presente nell’Islam da quattordici secoli; Essa è unica sia per le sue virtù che per i privilegi eccezionali donati a lei da Allah in vista e in funzione della sua particolare “vocazione” di essere la madre di Gesù (che, come abbiamo visto, è considerato dal Corano uno dei più grandi profeti dell’Islam). 

Inoltre, scorrendo le Sure che, nel Testo sacro dell’Islam, sono dedicate alla Madre di Gesù è facile scorgere come il Corano abbia abbondantemente attinto dai Vangeli Apocrifi.

 

La natività di Maria

Maria viene considerata dai vecchi genitori quale dono ricevuto dalla munificenza divina al termine di una lunga sterilità. 

Il Corano riporta, infatti, la preghiera della Madre di Maria: Signore consacro a Te ciò che ho nel grembo. Sasrà libero da ogni altra occupazione : accettalo dunque da me perché Tu sei sei Colui che ascolta e sa ogni cosa”(Sura 3,35-36).

La madre di Maria al momento del parto resta sorpresa: ella desiderava un figlio maschio, affinché esso potesse servire nel tempio, nasce invece una bimba ed ella così si esprime rivolgendosi ad Allah: Signore ho partorito una femmina, ma Dio sapeva meglio di lei ciò che aveva partorito -annota il Corano-“il maschio” disse “non è come la femmina. L’ho chiamata Maryam. La metto sotto la tua protezione lei e i suoi discendenti, contro Satana il lapidato”

 

C’è qui un preciso parallelismo con il Protovangelo di Giacomo: “Anna rispose: com’è vero che vive il Signore mio Dio, se io metterò al mondo un figlio, sia un maschio che una femmina, lo darò come offerta al Signore mio Dio e starà al suo servizio per tutti i giorni della sua vita.” (Protovangelo  di Giacomo 4,1 e 5,2).

 

Una notazione merita il fatto che Satana, è definito dalla madre di Maria “il lapidato” Questo perché egli, il diavolo, sarebbe stato cacciato via a colpi di pietre dal cielo. Secondo un’altra versione, poi, Satana sarebbe stato preso a sassate da Abramo poiché il demonio voleva impedirgli di sacrificare a Dio il figlio Isacco e così adempiere all’ordine di Allah.. Tutto ciò viene ricordato, dai devoti musulmani, con .la simbolica “lapidazione di Satana”  nella valle di Mina durante il pellegrinaggio alla Mecca.

 

Maryam è dunque il nome che viene dato alla bambina e tale nome viene attribuito il significato di “la pia”, “la devota” e sta anche ad indicare la particolare protezione divina di cui ella gode e che mette lei e la sua progenie al riparo dalla perfidia e dagli attacchi di satana, definito dal Corano “il nemico del genere umano

 

Il ritiro nel Tempio

Dopo aver annotato che “Il suo Signore l’accolse benevolmente e la fece crescere come pianta rigogliosa” (Sura 3, 37), il Corano, sulla scia dei Vangeli Apocrifi, (cfr. Protovangelo di Giacomo 7,3: il Signore Iddio fece scendere su di lei la sua grazia ed ella danzò con i suoi piedi e tutta la casa di Israele si compiacque di lei”) invita a “ricordare quando Maria si appartò dalla gente e si ritirò in un luogo verso Oriente. Ella pose un velo tra sé e i suoi” (Sura 19, 16-17°)

Il “velo”, posto da Maria tra sé e la sua gente, stava ad indicare che la vita di “consacrazione” condotta da Maria sotto la tutela di Zaccaria, il padre di Yahya (Giovanni Battista),a cui il volere divino l’aveva affidata, era benedetta da Dio e ricolma di favori speciali.

 

L’annuncio della maternità

I testi Coranici sull’Annunciazione sono fondamentalmente due.

La XIX° Sura (di origine meccana), presenta un racconto dell’annunciazione che è semplicissimo (Sura 19, 17b-21), mentre la narrazione dell’evento che troviamo nella Sura III (di origine medinese) è più precisa e densa di significato.

Entrambe3, comunque, asseriscono i fatti essenziali i quali, se da una parte si accostano a quelli che la fede cristiana riconosce, dall’altra ne differiscono nel significato ad essi attribuito.

Gesù è concepito direttamente per intervento divino nel seno di Maria, ma, cosa basilare da notare, lo “Spirito divino” è interpretato diversamente dalla tradizione islamica e da quella cristiana poiché lo Spirito di Dio. Che scende su Maria, per l’Islam, non solo non è una Persona divina ma, leggendo la Sura 19, sembra quasi identificarsi con l’arcangelo Gabriele (“Noi le inviammo il nostro Spirito che apparve a lei sotto forma  d’uomo perfetto…”)

Le divergenze, inoltre, permangono anche riguardo all’intervento diretto di Dio, poiché il Corano lo mette in rapporto con la creazione primordiale:Per l’Islam Gesù è “un nuovo Adamo” perché creato senza concorso d’uomo come il primo Adamo che , essendo il primo uomo, fu creato direttamente da Dio, e non perché è, come sostiene il Credo cristiano, il Figlio di Dio.

 

La nascita di Gesù

Come nei Vangeli Apocrifi (cfr. Vangelo dell’infanzia arabo-siriaco: “dopo il tramonto del sole la vecchia (levatrice) giunse alla griotta con Giuseppe, e ambedue entrarono . Ed ecco essa era piena di luci, più belle che il fulgore di lucerne e di torce più splendenti del chiarore solare … la vecchia aggiunse: tu non assomigli alle figlie di Eva!…E la grotta in quel momento parve simile al tempio di un mondo più alto”), anche nel Corano la nascita di Gesù viene ambientata in un contesto naturale meraviglioso: Essa concepì il bambino e si appartò con lui in un luogo lontano. Le doglie del parto la sorpresero presso il tronco di una palma… il bambino … la chiamò: non rattristarti! Il tuo Signore ha fatto sgorgare un ruscello ai tuoi piedi. Scuoti verso di te il tronco della palma; questa farà cadere su di te datteri freschi e maturi. Mangia, bevi e asciuga gi occhi tuoi.” (Sura 19, 22-25) 

La solitudine del luogo,, le doglie del parto, la consolazione offerta alla madre da Gesù stesso, l’acqua corrente e i datteri freschi, l’intimità tra madre e figlio,tutto questo non può non commuovere chi legge.

 

Le calunnie subite da Maria

Fin dall’inizio, alcune tradizioni ebraiche avevano accusato Maria di fornicazione e maternità illegittima, Troviamo tracce di queste accuse anche nei Vangeli Apocrifi  dello pseudo-Matteo XII,4 (“E poiché tutto il popolo stava stupito ed esitante, vedendo la gravidanza del suo ventre, … incominciarono tra di loro le discussioni, con la volubilità loquace del popolino. Alcuni parlavano della sua santità, altri la accusavano di malafede”)

Il Corano, raccoglie queste calunnie e vi risponde prendendo le difese di Maria e sottolineando, da una parte, la drammaticità della situazione, e dall’altra l’intervento di Dio, che colma della sua pace Madre figlio. Egli, recita il Corano, li ha fatti dolci l’uno con l’altra” mentre maledice i giudei “perché hanno proferito un’orrenda calunnia contro Maria” (Sura 4, 156b)

Prova questa che per il Corano e per l’Islam, Maria è vergine tanto al concepimento quanto al parto.

 

Maria è un segno con suo figlio

Di Maria il Corano parla con termini colmi di rispetto, ella è l’unica donna cui il Testo Sacro Islamico concede una posizione di singolare privilegio tanto da proporla come modello di ogni credente.

Maria, nel Corano, viene sempre citata unitamente e/o in rapporto a suo figlio: lei e Gesù costituiscono un segno per le creature” (Sura 21,91)

Ciò risulta ancor più significativo se si tiene presente che il termine “Segno” ( “Aya”) è usato unicamente per descrivere le meraviglie della Creazione, cioè “tracce” di Dio che invitano alla fede, e non sono mai impiegati riferendoli direttamente ad alcun altro essere umano (neppure al Profeta!)